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Smart home e domotica, tecnologie per un nuovo lifestyle

16 marzo 2021

Negli ultimi anni si è assistito ad un rapido evolversi della tecnologia digitale, implementata in principio dai computer, poi più recentemente dallo sviluppo della rete internet.

di Carlo Ragaglini

 

Tutto ciò ha permesso l’espandersi di questa conoscenza verso nuove frontiere, tanto che oggi si parla di una nuova rivoluzione industriale data appunto dal connubio tra elettronica ed interconnessione digitale.

 

L’architettura entra in questo settore sia attraverso la progettazione, con nuovi e sofisticati sistemi di c.d. “Building Information Modeling”, sia attraverso le realizzazioni di una nuova tipologia di abitazione, di tipo “intelligente” (Smart, appunto), in grado di sfruttare questo nuovo campo di applicazioni adottando i nomi di “Domotica” e di “Smart technology”. Entrambi simili, ma non identici.

 

  
Differenze tra casa Smart e domotica © Bticino

 

Volendo sintetizzare, la Smart Technology sfrutta le applicazioni delle reti wireless wi-fi per il funzionamento indipendente dei vari sistemi elettronici, mentre le realizzazioni della domotica interagiscono in un sistema cablato all’interno dell’abitazione. Entrambe però si prefiggono il fine ultimo dell’utilizzo di un nuovo modo di sfruttare ed utilizzare la casa.

 

Attraverso queste nuove applicazioni, infatti, diventa possibile:

- avere un’integrazione delle diverse funzioni operative della casa grazie ad un sistema cablato digitale o wi-fi;

- creare scenari che attivano contemporaneamente più funzioni;

- integrare l’offerta successivamente con soluzioni di altri produttori per una più completa personalizzazione;

- garantire, in pratica, il totale controllo sia da casa sia da remoto, tramite smartphone o tablet.

 


La centralina “Casa aumentata” di ABB® Home Touch 7’’ © ABB 

 

Con l’applicazione di questa tecnologia nell’abitazione si è in grado, ad esempio, di garantire la sicurezza totale degli ambienti attraverso l’attivazione dei sistemi di chiusura e di controllo degli interni. È possibile impostare specifici valori di illuminazione dei singoli ambienti, in grado di ricreare o trasferire determinati valori percettivi che possono migliorare la vivibilità e la permanenza nell’abitazione attraverso differenti momenti della giornata. Si potrà, pertanto, avere una determinata illuminazione nella mattina, alle prime luci del giorno, per poi modificarla nella serata o nelle ore notturne prima di andare a dormire. È possibile programmare chiusure ed aperture di tapparelle e sistemi di oscuramento (come tende a rullo, ad esempio) in maniera automatica e contemporaneamente su diversi ambiti dell’abitazione.

 

I comandi per l’esecuzione delle varie funzioni possono essere dati sia da remoto, attraverso l’applicazione di un’app da telefono o tablet, oppure da un punto della casa attraverso una o diverse centraline di comando anche a comando vocale.

 

Va da sé che questo tipo di interventi presuppone un’accurata progettualità, che deve essere impostata preliminarmente. Infatti deve essere il progettista, assieme al cliente, ad eseguire un vero e proprio “progetto smart - domotico” della casa, in accordo con le esigenze e gli stili di vita degli occupanti. Una buona impostazione sarà in grado infatti di far risparmiare tempo e costi di gestione, non ultimo di vivere con maggiore autonomia e soddisfazione gli spazi del proprio living. Occorre dire che non esiste un unico modello di progettazione, perché ognuno di essi è (senza voler sembrare eccessivi) la rappresentazione della “nostra anima dell’abitare”. Diventa, cioè, una sorta di taglio sartoriale, ma elettronico, ai nostri stili di vita, alle nostre esigenze quotidiane, al nostro modus operandi svolto nella giornata.



Componenti e sistema integrato della Gewiss® © Gewiss

 

L’architetto può trovarsi a selezionare, dopo aver realizzato il progetto architettonico, anche un lavoro di “uso” dell’abitazione, orientato attraverso le priorità dei singoli clienti. Si potrà, quindi, optare per privilegiare il risparmio energetico, per avere minori spese di gestione e razionalizzare le energie. Potremo, altresì, scegliere di coordinare degli effetti di luminosità per enfatizzare una determinata scelta architettonica relativa agli interni, oppure a particolari sensazioni che si vogliono ricreare (rilassamento, cromoterapia, scelta di orientare determinate soluzioni con luci, ecc.). Infine, si può assecondare magari l’esigenza di avere un controllo totale anche da remoto, nell’eventualità che non si fosse sempre presenti in casa; prendiamo ad esempio un single che lavora e svolge una vita sociale essenzialmente fuori dall’abitazione.

 

Come si può vedere, le possibilità che si aprono a queste applicazioni sono illimitate, e rappresentano una nuova frontiera dell’architettura c.d. “digitale”, ma che appartiene inequivocabilmente al nostro vivere e sempre più ne determinerà degli stili nuovi ed originali. Il finale è un libro aperto e l’architettura potrebbe scriverne le sorti come protagonista.

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