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NEXT BEAUTY

Evoluzione e sensorialità della materia.

Esposizione di materiali a cura di Baolab

Il bello e il suo rapporto col tempo.

Umberto Eco dice che “la Bellezza non è mai stata qualcosa di assoluto e immutabile ma ha assunto volti diversi secondo il periodo storico e del paese”
Quelli che lui chiama i “modelli estetici fondamentali” sono di solito associati a periodi storici specifici ma spesse volte si creano corto circuiti che, mettendo in crisi l’idea di bellezza assoluta e condivisa, diventando prodromici di nuove sintesi ed espressioni creative.

Forse allora, in un’epoca confusa e conflittuale come la nostra, vale la pena chiedersi cosa stia succedendo ai modelli estetici dominanti.
Le crisi climatiche, i nuovi universi tecnologici, il superamento delle frontiere tra il digitale e l’umano ma anche l’inclusività come tema pervasivo, la fluidificazione dell’identità, la capacità di manipolazione del proprio corpo e dell’ambiente in cui viviamo sono solo alcuni tra i temi con i quali ci confrontiamo e sono in costante mutamento.
È interessante allora domandarsi come, al mutare di questi paradigmi, mutino anche i nostri riferimenti estetici, per capire, se possibile, quali siano gli scenari di riferimento del futuro prossimo.

L’intento del tema proposto, Next beauty, è dunque quello di dare spunti per un pensiero prospettico sul concetto di bellezza e di benessere per le prossime generazioni.
Vogliamo includere il concetto di benessere avvicinandolo a quello del buono, idea da sempre connessa al bello, perché crediamo, forse con un accostamento un po' azzardato, che questi nostri tempi sentano come fondamentale la spinta alla tutela e al benessere della terra e degli ecosistemi in cui viviamo. La tanto citata sostenibilità per noi diventa cura, inesorabilmente legata al pianeta e a coloro che la abitano.

Sorgono spontanee quindi alcune domande, le cui risposte forse ci daranno indicazioni su quello che accadrà negli immaginari futuri. Come possiamo creare una vita sana in un mondo danneggiato? Come possiamo proporre spazi e abitudini rigenerative per le persone e la natura e ripensare i nostri stili di vita in modo da rivivificare le nostre comunità?
Anche il tema del multiverso ha un forte impatto estetico, basti pensare a come si ibridino sempre più velocemente le due dimensioni, attraverso nuove tecnologie che adottano una narrativa precipuamente visiva, dimenticando le altre sensorialità. Le riusciremo a integrare? Se sì, come?

E da questi universi infiniti in continua espansione si torna poi all’individuo, termine ultimo delle riflessioni di sempre, e alla sua identità, che ha bisogno di luoghi multidimensionali e multisensoriali in cui vivere, che ha la necessità di raccontarsi attraverso materiali e colori, in spazi e con prassi comuni, in grado forse un giorno di comprendere ed accogliere i nostri tanti io per farli vivere e crescere insieme.

Quale sarà dunque la bellezza che condivideremo nel prossimo futuro?

 

www.baolab.net

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